Gentile lettore,
di recente la Corte di Cassazione ha introdotto un’importante modifica sull’interpretazione delle agevolazioni fiscali legate alla prima casa. La decisione (ordinanza n. 4102/20254) stabilisce che, se si possiede già un immobile dato in locazione, non è possibile accedere al beneficio per l’acquisto di una nuova abitazione. In sostanza, la locazione di un immobile preposseduto non giustifica l’accesso alle agevolazioni prima casa, contrariamente a quanto affermato in passato (sentenza n. 19989/2018).
Cosa cambia?
La Corte ha chiarito che un immobile può essere considerato “inidoneo” a soddisfare le esigenze abitative solo in presenza di condizioni oggettive (come inabitabilità o gravi difetti strutturali) o soggettive (ad esempio, dimensioni non adeguate al nucleo familiare). Tuttavia, la scelta volontaria di affittare l’immobile non rientra tra i motivi che rendono la casa preposseduta “inidonea”. In altre parole, chi decide di mettere a reddito il proprio immobile non può richiedere le agevolazioni “prima casa” per un nuovo acquisto.
Come evitare errori e sfruttare le agevolazioni correttamente?
Questa nuova interpretazione richiede maggiore attenzione da parte di chi investe in immobili e pianifica di beneficiare delle agevolazioni fiscali. Con regole sempre più definite, è essenziale muoversi con precisione e consapevolezza.

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