Molti proprietari immobiliari, quando decidono di vendere la loro casa, si ritrovano inaspettatamente a scontrarsi con la burocrazia. Ci sono, infatti, alcuni aspetti sostanziali – in continuo aggiornamento normativo per di più – che regolamentano l’architettura e che attenuano il rischio di una crescita incontrollata dell’edilizia. Una questione fondamentale riguarda la dimensione degli ambienti: affinché un immobile possa essere considerato abitabile, deve rispettare specifici requisiti. Vediamo quali sono.
REQUISITI PER L’ABITABILITÀ: IL CERTIFICATO DI AGIBILITÀ
Quando si tratta di vendere casa è buona norma verificare se l’immobile possiede il certificato di agibilità, poiché potrebbe essere richiesto dall’acquirente. Anche se non esiste una legge che vieti la vendita di un immobile senza questo certificato, la sua mancanza può creare problemi. L’acquirente potrebbe infatti trovarsi a sostenere costi aggiuntivi per rendere l’immobile conforme alle normative vigenti, rischiando di non poterlo utilizzare come previsto fino all’ottenimento del certificato. Inoltre, se l’acquisto della casa è legato all’ottenimento di un mutuo, le banche sono spesso riluttanti a concedere finanziamenti per immobili privi del certificato di agibilità, a causa dei rischi associati. Tutto questo, rallenterebbe la compravendita.
Ma di cosa si tratta esattamente? Questo documento – rilasciato dal Comune e che dal 2016 è stato rinominato Segnalazione Certificata di Agibilità (Sca) – dimostra che l’immobile è vivibile, non mette a rischio la salute degli individui e – last but not least – non crea problemi all’ambiente. Il certificato di agibilità deve essere presentato per tutte le nuove costruzioni e a seguito dei lavori di ristrutturazione, manutenzione straordinaria o ricostruzione parziale che possono gravare sulle condizioni indicate sopra.Tra le specifiche tecniche necessarie per ottenere la Segnalazione Certificata di Agibilità vi è la dimensione degli ambienti che l’immobile deve possedere per poter essere considerato destinato a uso abitativo.
DIMENSIONE DEGLI AMBIENTI: NORMATIVA E REQUISITI
In base al Decreto Ministeriale del 5 luglio 1975, le abitazioni devono rispettare una superficie minima specifica, che varia a seconda del numero di occupanti e della destinazione d’uso dell’immobile.
Nello specifico, per i primi quattro abitanti di un appartamento è necessario che ciascuno abbia a disposizione almeno 14 m² di superficie abitabile. Pertanto, per un appartamento che ospita quattro persone la superficie abitabile minima richiesta è di 56 m².Per ogni abitante aggiuntivo oltre i primi quattro la superficie abitabile minima richiesta è di 10 m² per persona. Quindi, per un appartamento che ospita cinque persone la superficie abitabile minima sarà di 66 m².
In riferimento ai monolocali, la normativa stabilisce una superficie minima di almeno 28 m² (comprensiva dei servizi) per una persona e di almeno 38 m² (comprensiva dei servizi) per due persone.
Anche le singole stanze devono rispettare le seguenti superfici minime:
soggiorno e camera da letto matrimoniale: almeno 14 m²
camerette singole: almeno 9 m²
bagno principale: almeno 4 m²
cucina abitabile: almeno 9 m²
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